
Celebrata la festa di san Martino inizia l’Avvento Ambrosiano. La sua caratteristica cadenza di sei settimane, testimoniata anche a Roma verso la metà del VI secolo, è indicativa dell’importanza che la Chiesa ambrosiana attribuisce a questo particolare tempo liturgico che vuole essere, insieme, preparazione immediata alle festività natalizie, nelle quali si commemora il ricordo della prima venuta di Cristo salvatore degli uomini nell’umiltà della nostra condizione umana e attesa della venuta gloriosa di Cristo quando tornerà nella gloria alla fine dei tempi e la storia degli uomini si concluderà.
Questo periodo ci suggerisce allora atteggiamenti interiori del tutto particolari, come l’attesa, la fiducia e la speranza. Ma soprattutto ci aiuta a cogliere un aspetto particolare della nostra esistenza di cristiani. Infatti, se avvento significa attesa di Cristo che viene, allora in realtà l’avvento non dura solo sei settimane, ma dura una vita intera. È la stessa vita cristiana infatti, se vuole essere veramente cristiana, a potersi e a doversi definire come un lungo avvento, come un’esistenza che ha senso proprio perché è attesa continua e fiduciosa di Cristo. Allora questo periodo liturgico diventa, accanto ad una preparazione diretta al natale, anche un’occasione particolare che ci ricorda quello che noi siamo, in quanto cristiani: persone che vivono in attesa di Cristo, persone la cui vita non è illogica o assurda, ma orientata verso una precisa destinazione: l’incontro definitivo con il Signore Salvatore del mondo.