
Da alcuni giorni abbiamo messo a disposizione dei fedeli un fascicoletto intitolato “Camminiamo insieme” che contiene gli orientamenti pastorali per l’anno appena iniziato. E’ destinato a quanti hanno a cuore una partecipazione consapevole e adulta alla vita della comunità parrocchiale. Un breve testo che – di anno in anno – tenta di evidenziare le priorità su cui intendiamo lavorare nei mesi avvenire.
La vita di una parrocchia è scandita da ritmi e appuntamenti che ritornano ogni anno, da tempi forti, da feste e celebrazioni. Ma è evidente come in alcuni periodi l’attenzione vada posta su qualche aspetto, senza dimenticare gli altri.
In questo anno pastorale l’immagine che ci è stata suggerita dal Vescovo Mario è duplice: quella del debito e quella del cammino.
Iniziamo con la prima. Siamo una “chiesa in debito” nei confronti del mondo in cui siamo inseriti. Come credenti abbiamo ricevuto doni straordinari, non come premio per la nostra presunta bravura, ma come responsabilità nei confronti di chi questi doni non li ha avuti o li ha semplicemente sciupati. Siamo in debito perché abbiamo scoperto che la vita di ogni uomo è avvolta nell’amore e nella tenerezza di un Dio che non ci ha solo creati, ma ci ha destinati ad abitare in una città che ci verrà donata dal cielo. Siamo in debito, perché abbiamo avuto il dono di scoprire tutto questo all’interno di una comunità, la Chiesa, che malgrado le sue miserie e fragilità, si offre come una esperienza comunitaria capace di spezzare la condanna a vivere come tante isole disperse nel mare. Siamo in debito, perché abbiamo gli strumenti per mostrare al mondo che si può vivere in modo diverso, senza rancori e individualismi, senza ripiegamenti nel passato, senza stupide chiusure verso chi è altro da noi. E’ bello sentirsi chiesa in debito: ci rende grati, sorridenti e simpatici verso tutti.
La seconda immagine che il Vescovo Mario ci consegna è quella del cammino. La sua lettera pastorale per quest’anno si intitola con le parole del salmo 84: “Cresce lungo il cammino il suo vigore”. Non siamo fatti per stare fermi, arroccati sulle nostre belle abitudini e tradizioni. Siamo fatti per uscire, per metterci continuamente in movimento, disponibili a cambiare qualcosa del nostro modo di pensare e di agire, in ascolto di quanto il Vangelo ci domanda. Ma il nostro non è un cammino qualsiasi. Intanto è un cammino da fare insieme, smettendo di pensare alla fede come ad un rapporto individualistico, io e il mio Dio, ma come un cammino di popolo, visto che il nostro Dio lo abbiamo conosciuto all’interno di quel popolo che è la Chiesa. Inoltre è un cammino che invece di consumare le nostre energie, inaspettatamente le rafforza. Sapere che la vita non è un vagare nel deserto senza sapere dove andare, ma un camminare verso una meta certa che è il Signore, non può che irrobustire le nostre membra stanche e potenziare il nostro vigore. Noi non siamo come tanti Ulisse alla disperata ricerca di una Itaca da cui siamo partiti e a cui vogliamo tornare. Noi siamo tanti Abramo, sempre sradicati dal nostro modo di pensare, per camminare verso una terra che non sappiamo dove sia, ma che il Signore non mancherà di donarci.
Vi invito quindi a prendere visione degli orientamenti pastorali, di farli oggetto di una lettura e un confronto all’interno dei gruppi cui partecipate, per segnalare a noi sacerdoti le vostre osservazioni, riflessioni e anche critiche.
Buon anno pastorale, dunque. E allora “camminiamo insieme”.