
Fare i conti con le nostre paure, con la nostra capacità di esercitare la carità
Domenica 29 settembre abbiamo celebrato la Festa della Comunità e sabato 5 ottobre ci siamo ritrovati in 80 persone a riflettere e a pregare assieme ospiti della Comunità Monastica di Bose per mettere sotto la Paola di Dio l’inizio di questo nuovo anno pastorale. “Con gli occhi e con le mani. Contemplativi per servire” è il titolo che abbiamo pensato per il prossimo anno a commento dell’episodio evangelico di Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro, amiche di Gesù, da sempre viste quasi a contenderselo e a conquistarselo, l’una – Marta – con i suoi manicaretti e le sue pietanze, l’altra – Maria – con l’attento ascolto della Parola. E se invece di pensarle in alternativa, le sorelle, le potessimo pensare come le due facce della stessa medaglia? E se invece di dovere scegliere “o …o” le potessimo vedere “e…e”? Non è che l’evangelista Luca voleva spiegarci che nella Chiesa ascolto e servizio devono andare insieme, che l’impegno per i fratelli deve trovare nell’ascolto della Parola di Gesù la sua radice e la sua motivazione ultima?
Se così fosse, allora la fatica che il cristianesimo sta vivendo in occidente in questi ultimi decenni trova spiegazione in una mancanza di “contemplazione”, in una debolezza della nostra capacità di fissare lo sguardo su Gesù, di innamorarci di lui, di appassionarci della sua visione della vita e del mondo. Solo chi vivrà questa passione potrà trovare i motivi per rimboccarsi le maniche. Solo chi si lascerà affascinare da Gesù e dal Vangelo sentirà irresistibile il desiderio di dirlo a tutti. Anche la “missione” trova il suo fondamento nella “contemplazione”. Solo chi avrà avuto “occhi” per guardare a Gesù, desidererà muovere le “mani” per servire i fratelli.
Quanto fin’ora scritto ha lo scopo di invogliare alla lettura degli Orientamenti Pastorali per l’anno 2019-2020 che da questa domenica sono in distribuzione nella nostra Basilica. Si tratta di alcune paginette che intendono offrire le linee prioritarie su cui muoverci nei prossimi mesi, le scelte che orienteranno le tradizionali attività di una Parrocchia come Santo Stefano.
Le offriamo a quanti hanno a cuore la nostra comunità parrocchiale, a quanti vogliono vivere al suo interno un servizio consapevole e adulto. A quanti vogliono prendere ancora più sul serio il proprio cammino di fede. Con i più vivi auguri di un fecondo anno pastorale accompagnati dalla benedizione del Signore.