Quanto sono belli i piedi dei messaggeri che portano il lieto annuncio

Quanto sono belli i piedi dei messaggeri che portano il lieto annuncio

Il dono della Cresima: esperienza viva per l’intera comunità

Domenica 27 ottobre la nostra parrocchia vivrà la celebrazione delle Cresime. Don Antonio Novazzi, Vicario della nostra zona pastorale, attraverso la preghiera e l’imposizione delle sue mani donerà il sigillo delle Spirito Santo a 72 ragazzi della nostra comunità. Il dono dello Spirito Santo non è mai da intendersi come una proprietà esclusiva di coloro che lo riceveranno, ma nell’ottica del nostro essere Chiesa, è sempre destinato per il bene di tutti. La Cresima è il sacramento che conclude il percorso dell’iniziazione cristiana partita con il Battesimo e che introduce alla pienezza della vita in Cristo, dunque, si configura come l’innesto di nuova linfa vitale nella vita della Chiesa per la testimonianza del Vangelo di Gesù agli uomini e alle donne del nostro tempo.

Quest’anno la celebrazione ricadrà all’interno del Mese Missionario straordinario indetto da Papa Francesco. Il nostro Arcivescovo Mario nella sua Lettera Pastorale, ha indicato questo “coincidenza” come un dono grande per i tanti ragazzi che proprio ad ottobre riceveranno il sacramento della Riconfermazione. Dobbiamo, infatti, essere sempre più persuasi che ogni attività pastorale ordinaria è caratterizzata da una particolare finalità missionaria.

Per poter comprendere come il dono dello Spirito Santo possa aiutare questi ragazzi ad essere testimoni di Gesù nella loro vita, mi pare utile riprendere alcune parole che lo stesso Mons. Delpini ha indirizzato a loro nell’incontro allo stadio S. Siro dello scorso mese di marzo. L’Arcivescovo indicava l’esempio silenzioso degli oratori cittadini: «la scommessa che stiamo affrontando è di avere luoghi nei quali la differenza di origine non impedisce di giocare insieme, che poi si trasforma nella capacità di imparare insieme a scuola e di pregare insieme». Per combattere ulteriormente gli stereotipi, sia in un senso che nell’altro, avvertiva che «bisogna cancellare l’idea che uno deve essere “accolto” per inserire l’idea che dobbiamo camminare insieme e abbiamo, quindi, una responsabilità da esercitare» di fronte all’intera società, iniziando a vivere questi atteggiamenti, proprio da ragazzi.

Il cristiano ha gli stessi sensi degli altri uomini, tuttavia riesce a cogliere dalle situazioni che vive una profondità maggiore. L’Arcivescovo comincia allora a ricordare che «le orecchie ci sono per ricevere i suoni, le parole», ma con le orecchie si riesce a sentire anche «la parola di Gesù che mi parla dal Vangelo». Con la vista «vedo il volto amico, vedo i fiori, vedo anche la spazzatura che inquina i cigli della strada», ma soprattutto «vedo la lampada che mi ricorda che è presente Gesù nel Tabernacolo, anche se non lo vedo di persona».

Il gusto è fatto per assaggiare ogni cosa. Riferendosi ancora una volta all’Eucarestia l’Arcivescovo ricordava che con la lingua «[…] sento anche il sapore dell’Ostia consacrata». Il tatto, il senso più carnale, serve per prendere le cose che mi servono. Con le mani, però, «[…] tocco anche il Crocifisso e gli faccio una carezza, per dirgli che Gli voglio bene». L’olfatto umano coglie tutti i profumi, compreso quello dell’incenso che è bruciato per la lode di Dio.

«I sensi servono per ricevere i messaggi dell’ambiente in cui viviamo, ma noi non siamo fatti solo per ricevere. Lo Spirito di Dio, che viene in noi» con la Cresima, «ci rende capaci di cominciare a dare dopo aver tanto ricevuto. Ecco perché siamo vivi», per testimoniare in parole ed opere il Signore che ci dona la Sua grazia nei Sacramenti. L’Arcivescovo suggeriva anche a tutti i ragazzi di scriversi su un foglio questa semplice frase: «chi posso far felice oggi?». Se saremo stati presenza di Gesù per gli altri durante la giornata dormiremo, la sera, cullati dagli angeli.

Tutto questo ci ha portato a scegliere un “motto” che potesse aiutarci in sintesi a comprendere ancora di più quanto riceveremo con il sacramento. Abbiamo scelto un passaggio del profeta Isaia: “Quanto sono belli i piedi dei messaggeri che portano il lieto annuncio”. Chiediamo all’intera parrocchia di accompagnarci con l’affetto e la preghiera in questo tempo di preparazione alla Cresima, e che il semplice gesto di questi ragazzi possa sempre essere sostenuto dalla testimonianza credibile di una comunità che fa della vita sotto la guida dello Spirito di Gesù, il suo ideale concreto di vita.

Don Andrea

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