
Un invito a tenere fisso lo sguardo su Gesù, sul mistero della Pasqua
Non riesco a spiegarlo, ma ogni volta che torna il tempo di quaresima mi sento particolarmente euforico, felice, più che in ogni altro tempo liturgico. In fondo il tempo di quaresima – che nel nostro emisfero si sovrappone alla fine dell’inverno e all’inizio della primavera – ci parla della possibilità offerta all’uomo di ricominciare sempre e malgrado tutto. Se la Pasqua di Gesù noi la viviamo solo come anticipo, come caparra, come attesa di compimento, la quaresima – cioè la riscoperta del nostro essere figli di Dio e la coltivazione del desiderio di vivere in modo coerente tale identità – è esperienza reale, pienamente possibile già da questa vita.
«Benedico il tempo di Quaresima perché la liturgia ci propone di andare verso la Settimana Autentica per entrare nel mistero della Pasqua del Signore. Invito tutti a concentrarsi sull’essenziale, chiedendo la grazia che i sentimenti e il pensiero di Cristo ispirino il nostro sentire e il nostro pensare … Le nostre lentezze, il grigiore della nostra mediocrità, il clima lamentoso e scoraggiato che talora si percepisce nelle nostre comunità sono forse un segno di una resistenza all’attrattiva di Gesù. Il tempo di Quaresima ci invita a tenere fisso lo sguardo su Gesù, sul mistero della sua Pasqua per conformarci sempre più a lui, nel sentire, nel volere e nell’operare». (dalla lettera pastorale dell’Arcivescovo Mario Delpini “La situazione è occasione”)
Dunque, rimettiamoci in cammino.
“Con gli occhi e con le mani”, cioè ponendo al primo posto il guardare a Gesù, alla sua umanità che ci ha rivelato il Padre, insieme desiderosi di rendere operativa questa contemplazione. In questa quaresima allo slogan dell’anno aggiungeremo “obbedienti come Gesù” per dire che la quaresima dei Cristiani non sarà mai ascesi pura, fachirismo orgoglioso, esercizio volontaristico e superbo. “Obbedienti come Gesù” significa ricordare che i Cristiani sono anzitutto quelli che guardano al loro Signore, al suo modo di essere stato fedele alla missione che il Padre aveva concordato col Figlio e con lo Spirito Santo fin dall’eternità. E a furia di guardare a come ha fatto Gesù diventeremo capaci di assomigliargli ogni giorno di più.
Le occasioni e gli strumenti che come Parrocchia e come Decanato metteremo a disposizione sono ricchi e molteplici. Non sprechiamoli. La Pasqua del Signore è imminente.