Corpus Domini

Corpus Domini

Giovedì 11 Giugno ore 21.00

Basilica di Santo Stefano
Celebrazione del Vespero e Solenne Benedizione Eucaristica
Presiede: Mons. Roberto Davanzo

Celebriamo oggi il mistero della Trinità. La contemplazione di Dio nelle tre persone: Padre, Figlio e Spirito Santo; sintesi di ciò che abbiamo rivissuto lungo l’Anno Liturgico ripercorrendo gli avvenimenti dell’Incarnazione, della Morte Risurrezione di Gesù fino al dono dello Spirito Santo nella Pentecoste. Nei venerdì del mese di Maggio abbiamo avuto anche l’occasione di meditare più attentamente sugli articoli del Credo nei quali professiamo la nostra fede nelle Tre Persone divine.

Subito, in questa stessa settimana la Liturgia ci propone la Solennità del Corpo e del Sangue di Gesù che noi riviviamo nella messa. Perché questa Feste? Penso, per richiamarci l’importanza che l’Eucaristia ha nella nostra vita di credenti. Inoltre, ci richiama, dopo aver contemplato la Trinità, come nella celebrazione dell’Eucaristia, noi viviamo questo mistero preghiamo il Padre, offrendo il Figlio per mezzo dello Spirito Santo, che fa di noi una cosa sola in Cristo Gesù.

Siamo ancora all’inizio della ripresa della Celebrazione della Messa con la presenza della comunità, come dovrebbe essere ogni Eucaristia. È la Comunità che celebra, nell’ascolto della Parola e nella frazione del Pane donato come cibo per il nostro cammino e per la comunione tra noi in Cristo.

Nella nostra parrocchia continuiamo la celebrazione online in particolare per coloro che non possono essere presenti personalmente.

Ci deve però far riflettere quanto Papa Francesco ha detto nell’omelia del 17 aprile nella Messa quotidiana a S. Marta “Qualcuno mi ha fatto riflettere sul pericolo che in questo momento che stiamo vivendo, questa pandemia che ha fatto che tutti ci comunicassimo anche religiosamente attraverso i media, attraverso i mezzi di comunicazione, anche questa Messa siamo tutti comunicanti … siamo insieme, ma non insieme. Anche il Sacramento, oggi ce l’avete, l’Eucaristia, ma la gente che è collegata con noi, soltanto ha la comunione spirituale. E questa non è la Chiesa: questa è la Chiesa di una situazione difficile, che il Signore permette, ma l’ideale della Chiesa è sempre con il popolo e con i sacramente. Sempre”. Inoltre il Papa ha parlato del rischio di “una assuefazione” alla partecipazione soltanto virtuale, di “familiarità gnostica, staccata dal popolo di Dio”, una fede intellettuale e individualistica.

Certo la partecipazione alla Messa domenicale, anche per coloro che si dicono credenti, cristiani, è diventata un fatto quasi marginale nella propria vita. Ci si dice, oggi “credenti ma non praticanti”: è una contraddizione. Pur prendendo atto di questo, stupisce, in questi giorni di ripresa, vedere riempirsi le piazze di gente che si incontra, i parchi di chi va a camminare e a passare un momento di sosta, l’uso dei mezzi di trasporto … e scoprire poi, la domenica, le chiese semivuote … «Questa familiarità con il Signore, dei cristiani, è sempre comunitaria» ha richiamato il Papa.

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