Sinodo e Sinodalità

Sinodo e Sinodalità

Cì sono parole che ricorrono da tempo nella Chiesa: Sinodo e Sinodalità. Esse esprimo un fatto, un avvenimento e uno stile di relazione nella Chiesa. Se il Sinodo dei Vescovi fu avviato nella Chiesa subito dopo il Concilio Vaticano II da Papa Paolo VI, “Sinodalità – Fare Sinodo” è un termine abbastanza recente che papa Francesco ha così definito domenica scorsa dando avvio al Sinodo dei Vescovi che si concluderà nell’ottobre del 2023 proprio sul tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”: «Fare Sinodo significa camminare sulla stessa strada, camminare insieme».

Il Sinodo universale dei Vescovi convocato da Papa Francesco ha proprio lo scopo di “definire che cosa sia sinodalità nella Chiesa”, e passerà anche attraverso una partecipazione delle comunità locali.

Inoltre si sta avviando anche il “percorso sinodale della Chiesa italiana” che, come dice il cardinale Bassetti, presidente dei Vescovi italiani, è “quel processo necessario che permetterà alle nostre Chiese che sono in Italia di fare proprio, sempre meglio, uno stile di presenza nella storia che sia credibile e affidabile, perché attento ai complessi cambiamenti in atto e desideroso di dire la verità del Vangelo nelle mutate condizioni di vita degli uomini e delle donne del nostro tempo”.

E in questa domenica che si dà avvio al cammino per attuare le “Assemblee Sinodali Decanali”, lo strumento che la Diocesi di Milano si darà per migliorare lo stile di presenza della Chiesa nel nostro territorio. La composizione, le competenze e le procedure di questa Assemblea prenderanno la forma adatta al territorio del decanato secondo il discernimento che il Gruppo Barnaba compirà con la collaborazione del Vicario Episcopale di Zona e degli organismi diocesani.

Il “Gruppo Barnaba” è quel nucleo “apostolico” che avvierà questo percorso. La scelta del nome dice il desiderio di essere anche noi coma Barnaba che «giunse, e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede» (Atti 11,23-24a).

Se, da una parte, questa molteplicità di realtà “rischia di logorare il vocabolario sinodale e di generare confusione, esprime però il desiderio profondo di una Chiesa che vuole essere nel mondo segno di comunione e di fraternità profonda.

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