Natale del Signore 2021 – Messa della notte

  1. Vorrei iniziare questa breve riflessione rivolgendo un pensiero agli abitanti di Betlemme, la terra nella quale “il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua tenda in mezzo alle nostre”. Stanotte a Betlemme sarà festa, certamente, ma sarà festa amara per una economia praticamente bloccata da due anni per l’assenza di pellegrini a causa della pandemia. In attesa di potere tornare in Terra Santa a far sentire la solidarietà di noi cristiani più fortunati, stasera li vogliamo almeno ricordare e vogliamo pregare per loro e con loro.
  2. Mistero grande quello che stanotte noi celebriamo, grande ed impegnativo, che la liturgia prova a farci percepire senza un accenno a quegli aspetti su cui ci soffermeremo domani (Betlemme, Maria, Giuseppe, la paglia, l’asino e il bue, i pastori, gli angeli, …). Solo con le letture di stanotte sarebbe impossibile costruire un presepe, ma è grazie a queste letture che possiamo intuire la carica rivoluzionaria della notte di Betlemme.
  3. Partiamo da Paolo e dalla lettera ai Gàlati. Basta questa frase: “Dio mandò suo figlio, nato da donna, … perché ricevessimo l’adozione a figli” e anche Giovanni nel Vangelo dice che “a quanti l’hanno accolto da dato il potere di diventare figli di Dio”. Ecco il perché del Natale di Gesù: perché gli uomini sapessero con certezza che non siamo solo figli dei nostri genitori, figli di questa terra, ma che abbiamo un Padre che sta nei cieli e che dunque siamo fatti per molto di più che tribolare su questa terra. Ricordate la storia di Pinocchio, burattino di legno, ma costruito da un falegname che da subito lo chiama “birba di un figliolo”. Quando Pinocchio finirà nel teatrino di Mangiafuoco e rischierà di diventare legna da ardere si salverà dicendo: “Babbo mio, salvatemi, non voglio morire …”. Fu la coscienza di avere un padre che permetterà a Pinocchio di scampare il pericolo di finire nel camino. Così, celebrare il Natale ci serve non solo per attivare qualche sentimento buono della nostra infanzia, ma per scoprire che siamo fatti per qualcosa di grande ed inimmaginabile.
  4. Questo qualcosa di grande ce lo spiega il profeta Isaia nella prima lettura ci racconta di una straordinaria visione che riguarda “la fine dei giorni” ma che ovviamente deve orientare anche “questi” nostri giorni. Alla fine dei tempi tutti i popoli seguiranno le vie del Signore, cammineranno per i suoi sentieri e quale sarà il risultato? Che gli strumenti di morte e di guerra (spade, lance, …) verranno convertiti in strumenti di pace e di benessere ed inizierà finalmente un’epoca di vita buona per tutti così che non ci sarà più bisogno di “imparare l’arte della guerra”. Ma tutto questo a partire dalla consapevolezza di avere un Padre comune che sta nei cieli, dunque di poterci e doverci considerare come fratelli e sorelle, cui le ricchezze del pianeta sono equamente destinate. Ecco perchè celebriamo il Natale: non per dare fiato all’economia, né per inventare ulteriori occasioni di festa. Ma solo per ricordarci chi siamo e quale è il motivo per cui siamo al mondo: figli adottivi di Dio, chiamati a rendere più fraterno il nostro pianeta.
  5. Mistero grande, dicevamo, ma anche rischioso, dal momento che specie nelle nostre terre più fortunate, abbiamo spesso corso il rischio di accontentarci della cornice senza guardare al quadro, di fare festa dimenticandoci del festeggiato. Per evitare questo rischio mi viene in aiuto la poesia di un poeta di nome Trilussa che scriveva in romanesco e del quale vorrei far riecheggiare una delle sue più amare e provocatorie opere intitolata “Er Presepio”:

Ve ringrazio de core, brava gente,
pé ‘sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Si poi v’odiate,
si de st’amore non capite gnente…

Pé st’amore sò nato e ce sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare ‘na voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.

La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l’amore
è cianfrusaja che nun cià valore.

Buon Santo Natale a tutti!

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