
Per liberarci da ogni condizionamento che ci priva di smalto ed autenticità
Da sempre il tempo di Quaresima ha come obiettivo quello di sostenere il cammino per ricominciare, per rimettersi in gioco.
Non dimentichiamolo mai: la fede cristiana ci offre tre “informazioni” decisive per la vita. La prima è che sappiamo che non veniamo dal nulla, ma da un progetto di bene. La seconda è che al termine della nostra vita non ci aspetta il niente ma un Padre per una festa senza fine. La terza: non c’è esperienza negativa, non c’è miseria umana, non c’è peccato … che non possa essere oggetto del perdono di Dio. Si potrà sempre ricominciare, ci si potrà sempre rimettere in gioco. Non siamo condannati a marcire nello sconforto e nella depressione che ci derivano dai nostri fallimenti e dalle nostre infedeltà. Nell’intervista a “Che tempo che fa?” di domenica 6 febbraio papa Francesco ha detto che “ogni uomo ha diritto ad essere perdonato”. E lo può dire, e lo possiamo dire proprio a partire dalla fede in Gesù Cristo, nostro salvatore.
Certo, non a costo zero, non facendo finta che il male non sia male, accettando addirittura il rischio di renderci “antipatici” agli occhi di “coloro che chiamano intelligenza il conformismo, libertà il capriccio, benessere la sazietà, tranquillità l’asservimento” (Delpini).
Ecco allora il valore di un tempo come quello della Quaresima: accompagnare ogni credente mettendo a disposizione l’inesauribile patrimonio di sapienza e santità della Chiesa per renderci docili allo Spirito: siamo in debito del Vangelo presso ogni tempo, ogni popolo e ogni cultura.
Il vangelo risponde agli enigmi della vita, dà le certezze sul nostro futuro, fonda una speranza di vita appoggiata su uno, Cristo, che ha già scavalcato la morte. E rende veramente liberi (“Ubi fides ibi libertas”, diceva sant’Ambrogio).
Nella lettera pastorale per l’anno 2021-2022 l’Arcivescovo parlava di “una Chiesa unita, libera, lieta”. Vogliamo vivere questa Quaresima per liberarci da ogni condizionamento che ci priva di smalto ed autenticità per far crescere una Chiesa libera da paure e conformismi, da rigidezze e pigrizie. Nell’epistola di qualche domenica fà, san Paolo osservava come in ogni essere pensante e serio di fronte alla vita coabitino come due leggi: una che ti fa comprendere e desiderare il bene per te e per coloro che hai intorno, l’altra che ti spinge in senso opposto e ti porta a compiere il male che nemmeno vuoi, che ti rattrista e che rovina la tua esistenza. Ecco dove sta la libertà di cui parliamo: nel potere sconfiggere questa frantumazione che ci lacera, per essere ogni giorno conformi ai nostri desideri più autentici e veri.
Buona Quaresima a tutti. E che Dio ci benedica.
Don Roberto Davanzo
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