Sovvieni alle necessità della Chiesa

Sovvieni alle necessità della Chiesa

Un gesto che non costa nulla, ma che può fare la differenza

In questo editoriale vorrei trattare di “8×1000”. Non ne ho mai parlato su queste pagine prima d’ora. Adesso è venuto il tempo per farlo, almeno per due motivi: uno di ordine economico, l’altro di carattere spirituale.
L’oggetto è la modalità – forse unica in tutti i Paesi occidentali – con cui la Chiesa Cattolica in Italia viene sostenuta dai cittadini, credenti o meno, praticanti o meno, in collaborazione con lo Stato. Mi riferisco al sistema in vigore da 1984 grazie al quale, in occasione della dichiarazione dei redditi, si può decidere a chi indirizzare l’8×1000 del proprio gettito fiscale tra le realtà religiose con cui lo Stato italiano intrattiene relazioni ed accordi.
La cosa interessante è che non si tratta di una tassa in più, ma della opportunità di decidere a favore di chi attribuire questo contributo. Forse non tutti sanno che l’8×1000 è destinato ad opere di carità (pensiamo alle migliaia e migliaia di bisognosi che stanno trovando risposta alle loro necessità, in Italia e nel mondo), alle esigenze di culto e di pastorale (manutenzione delle chiese e costruzione di nuove), al dignitoso sostentamento del clero. Ebbene, in questi ultimi anni stiamo assistendo ad un progressivo calo delle firme dell’8×1000 a favore della Chiesa cattolica (solo lo scorso anno un milione di italiani non hanno firmato, come avevano fatto in precedenza), con la conseguente preoccupazione per il futuro. Non nascondiamoci dietro ad un dito: le offerte dei fedeli, unitamente a quelle per i sacramenti, non riescono nemmeno a coprire le spese ordinarie di una Parrocchia e dunque, vedere assottigliato anche il contributo proveniente dall’8×1000 ci espone a serie difficoltà nella vita quotidiana delle nostre comunità e ci penalizza rispetto a progettualità future.
La questione è seria dal momento che c’è di mezzo l’educazione a sentirsi corresponsabili, anche sul piano economico, dei “costi” della missione della Chiesa e del sostentamento dei preti. Se ricordate bene, tra i cinque precetti della Chiesa studiati al tempo del catechismo ce n’è uno che recita: «Sovvieni alle necessità della Chiesa», per ricordare che i fedeli sono tenuti a venire incontro alle necessità materiali della Chiesa, ciascuno secondo le proprie possibilità.
Ecco perché parlavo di una motivazione “spirituale” sottesa all’appello relativo a firmare per l’8×1000 a favore della Chiesa Cattolica: i Vangeli ricordano come Gesù e i suoi discepoli fossero assistiti da persone che li sostenevano con i loro beni; negli Atti degli Apostoli una delle conseguenze che segnavano la vita di chi diventava cristiano era la messa a disposizione di parte del proprio patrimonio. Questo ha avuto valore lungo tutta la storia della Chiesa e, quando non è avvenuto, la Chiesa è stata tentata di cercare appoggio tra i potenti del tempo, perdendo la sua libertà e vedendo indebolita la qualità della sua azione missionaria.
Per questo non mi vergogno di rinnovare l’appello a firmare con convinzione l’8×1000 a favore della Chiesa cattolica in occasione della prossima dichiarazione dei redditi. Un gesto che non costa nulla, ma che può fare la differenza nella vita concreta e quotidiana delle nostre comunità e di tanti altri fratelli bisognosi.

Don Roberto Davanzo

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