Domenica delle Tentazioni

  1. Abbiamo voluto immaginare questa quaresima 2023 come un viaggio verso Gerusalemme, verso la città della croce e del sepolcro vuoto di Gesù.
    Quaresima è un tempo dell’anno, ma capite tutti che i temi che in questi 40 giorni vengono evidenziati valgono per l’intera vita del cristiano.
    Ci piace così pensare alla quaresima come ad un viaggio verso Gerusalemme e possiamo farlo solo perché per primo Gesù stesso ha fatto questo percorso. Già in avvento abbiamo ricordato che il mistero di Gesù è mistero di un Dio che esce di casa per incamminarsi verso la casa dell’uomo, per abitare con lui, per dargli luce e forza. Ora in quaresima fisseremo lo sguardo – di domenica in domenica – su alcuni personaggi che Gesù incontra sul suo cammino, perché da questi incontri possiamo ricavare indicazione per vivere meglio la nostra vita di uomini e donne credenti. Uomini e donne che credono che solo andando dietro a Gesù la propria vita potrà diventare più bella. E con la propria vita, anche quella di coloro che ci vivono accanto.
  1. Il primo personaggio che Gesù incontra all’inizio del suo ministero è il tentatore, la possibilità di operare il male che abita nel cuore di ogni uomo e dunque anche nell’uomo Gesù di Nazaret. A dimostrazione ulteriore che l’incarnazione è stata una cosa seria, non è stata un “come se”. Anche Gesù ha avuto la possibilità di scegliere la via del male che gli evangelisti riassumono in tre strade: 
    – quella dell’impazienza, del tutto e subito (pietre trasformate in pani) cui Gesù risponderà con i pani e pesci offerti e condivisi, diventando lui stesso cibo per il credente, nutrendo gli uomini di parola e di pane
    – quella del sospetto che Dio sia disinteressato dell’uomo e dunque di metterlo alla prova (gettarsi dal tempio per vedere se Dio interviene o no) cui risponderà con la sua umanità fragile ed umile: sarà Gesù crocifisso il nuovo tempio, il luogo della presenza di Dio
    – quella di cercare il potere senza limiti, costi quel che costi, facendo di Dio un prodotto di mercato, la fede merce di scambio, “se morirai in battaglia contro il nemico della nazione ti verranno perdonati i peccati…” (tutti i regni del mondo se prostrandoti mi adorerai) cui Gesù risponde diventando lui stesso, col suo corpo, con la sua vita, immagine del Dio invisibile
  1. Ma, nel contesto attuale, è ancora possibile parlare di tentazione? In una società – quella occidentale – nella quale pare smarrito il senso del bene e del male, che significato può avere la tentazione. Eppure, è interessante notare che il Vangelo di oggi inizia con lo Spirito che guida Gesù nel deserto per essere tentato. A dire che non è possibile conoscere e servire il Dio cristiano senza la capacità di sentire che non ogni scelta, non ogni azione, non ogni decisione è buona, che dobbiamo rifiutare quel relativismo che azzera le differenze. Ricordate la finale del Vangelo dell’adultera: “va e non peccare più”. Dunque, ha senso entrare in quaresima per un cammino di conversione, cominciando a riconoscere che la tentazione è una possibilità che trovo in me:
    – L’inclinazione a giudicare le persone
    – La ricerca di popolarità 
    – L’auto giustificazione
    – La pigrizia
    Atteggiamenti che ritroviamo in noi, che rovinano noi e il nostro rapporto con gli altri. La prima funzione della quaresima è il risveglio della nostra coscienza: ciascuno di noi è un peccatore, cade ogni giorno in peccato e perciò deve confessarsi creatura fragile, sovente incapace di rispondere al Signore per vivere secondo la sua volontà. E allora, riconoscere il proprio peccato è il primo passo per vivere la quaresima, e i padri del deserto a ragione ammonivano: “Chi riconosce il proprio peccato è più grande di chi fa miracoli e risuscita un morto”.
    Il cammino quaresimale incomincia con questa consapevolezza, e perciò la chiesa prevede il rito dell’imposizione delle ceneri sul capo, con le parole che ne esprimono il significato: “Sei un uomo che, tratto dalla terra, ritorna alla terra; dunque, convertiti e credi alla buona notizia del Vangelo di Cristo!”. 
  1. Anche noi andremo nel deserto, un po’ come Gesù, e lo faremo con la proposta degli esercizi spirituali dei prossimi tre giorni. Ci andremo per ascoltare la Parola che Gesù ci ha insegnato, quella Parola che ci fa dire “Padre” quando pensiamo a Dio e che ci impegna ad una vita di fraternità e di condivisione. Dunque, nei quaranta giorni quaresimali si dovrà intensificare l’ascolto della parola di Dio contenuta nelle sante Scritture e la preghiera; si dovrà imparare a digiunare per affermare che “l’uomo non vive di solo pane” (Dt 8,3; Mt 4,4; Lc 4,4); ci si dovrà esercitare alla prossimità all’altro, a guardare all’altro, a discernere il suo bisogno, a provare sentimenti di com-passione verso di lui e ad aiutarlo con quello che si è, con la propria presenza, innanzitutto, e con quello che si ha (cfr la bolletta sospesa). 
  2. Nell’introduzione al fascicolo per questa quaresima 2023 trovate scritto: “Molteplici sono le occasioni di preghiera che vengono offerte, prima fra tutte la celebrazione eucaristica domenicale che ci piacerebbe vedere partecipata con una particolare intensità. Per questo siamo a proporre a tutti la fatica di arrivare sempre con almeno cinque minuti di anticipo in modo da creare un clima di raccoglimento di cui tutti potranno beneficiare”. Sia questo un piccolo, ma concreto segno di conversione comunitaria.

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