Il Campanile “El Quadretton de Sest”

Che cosa è un campanile? “Un indice di pietra e di marmo teso ‘Verso il cielo, quasi ad additare continuamente ai fedeli la loro vera casa”. E perché suonano le campane? Per invitare tutti a “godere con chi gode e piangere con chi piange”, a convenire insieme alla chiesa, da qualunque regione si venga e da qualunque casa si esca; la parrocchia non è un accampamento di estranei, ma una famiglia in cui è “bello e giocondo stare insieme come fratelli”.

Altissimo e quadrato

A Don Mapelli si presentarono necessarie tre opere: il campanile, la casa dei sacerdoti, l’oratorio. «Ripensata la cosa davanti all’altare”, decise di cominciare dal campanile per questi motivi: per il desiderio vivissimo di tutti e il bisogno liturgico, per il bene religioso e morale della popolazione, per contribuire a dar senso di fiducia e coraggio alla grande massa operaia che qui si agglomerava, e per la necessità di stringere un po’ di più la gente alla chiesa. Il campanile poteva essere l’unico segno efficace e sensibile di richiamo e convocazione per una popolazione di ormai 40.000 persone. Il progetto, che prevedeva un campanile alto 85 metri, ebbe l’autorizzazione della Curia arcivescovile di Milano e fu regolarmente approvato dall’Ufficio Tecnico del Comune di Sesto San Giovanni il 21 dicembre 1933. Subito si diede inizio ai lavori di fondazione col sistema dei pali SACOP: pali di cemento formati direttamente nel sottosuolo per mezzo e di appositi macchinari, permettendo in tal modo di eliminare la spesa dello scavo generale; e si fecero i contratti per la costruzione in ferro, per le pietre, la quarzite, il cemento. Nel corso dei lavori don Mapelli rese noto all’Ufficio Tecnico del Comune che gli 85 metri d’altezza previsti dal progetto iniziale sarebbero stati portati a 100, affinché il quadrante dell’orologio potesse essere collocato al di sopra della cupola, a vantaggio pubblico, e la cella campanaria potesse avere uno sviluppo artistico; ma questa notifica non ebbe riscontro né orale né scritto.

Problemi d’altezza…

L’ossatura in ferro a saldatura elettrica del campanile era ormai terminata, quando un primo telegramma proveniente dal Ministero dell’Interno – il 26 dicembre 1934 – ne limitava l’altezza, su proposta del Comando della Zona Aerea Territoriale, a “non più di cinquanta metri”; un secondo telegramma, ordinava poi la demolizione della parte soprastante. Per quali motivi questi interventi? L’Aeronautica Militare affermava che, a fianco di una chiesa la cui cupola era alta 57 metri, non si poteva costruire un campanile più alto di 50 metri per ragioni militari». Per uscire dalla difficoltà, la parrocchia si rivolse alla famiglia Falck, dalla quale anche questa volta ottenne un apporto preziosissimo: il suggerimento, avvalorato dal suo appoggio, di informare il cardinale affinché il generale Todeschini permettesse di conservare del campanile circa 70 metri; ma don Mapelli, non soddisfatto perché a quella altezza si sarebbe tagliata a metà la cella campanaria, cominciò a demolire oltre gli 82 metri, sperando di riuscire a salvare la parte rimanente.
Solo il 5 luglio 1935, dopo sette mesi di interruzione dei lavori, con grave danno per gli operai, ci fu un sopralluogo del tenente ingegnere Domenico Priolo il quale, insieme all’ingegnere Maggi, vide la possibilità di collegare la cella campanaria ad uno dei telai orizzontali della struttura metallica esistente senza particolari difficoltà tecniche: il campanile avrebbe mantenuto solo 66 metri d’altezza.

La finitura

L’intelaiatura fu rivestita di cemento, l’esterno ricoperto di quarzite dal colore paglierino che ne aumenta lo slancio verso l’alto, l’interno fu intonacato, l’alto zoccolo venne rivestito di scrizzo della valle Antigorio di colore scuro e di notevole durezza. Il rivestimento della torre campanaria fu rinnovato da don Teresio Ferraroni e, nel 1981, don Luigi Olgiati ebbe l’onere di eseguire costosissimi lavori di riparazione. In quell’occasione fu messa a punto anche l’elettrificazione delle campane e sciolta con rassegnazione la benemerita squadra dei campanari. Le 8 campane della chiesa prepositurale furono consacrate dal cardinale Schuster il18 settembre 1937. Per la loro costruzione si adoperò il bronzo delle cinque campane dell’Assunta per la quale si predispose di fonderne tre molto più piccole; per maggiore chiarezza si ricorda che quelle di santo Stefano pesano in totale Kg 13.000, le vecchie campane della sussidiaria pesavano Kg 5.962, le tre nuove, invece, pesano Kg 469.