
Il progetto di accoglienza si avvale di due strutture: Casa dell’Assunta e Casa Mirella
Casa dell’Assunta
La CASA dell’ASSUNTA, sita in via Dante n. 2, può ospitare uomini, italiani e stranieri, questi ultimi solo se muniti di regolare permesso di soggiorno, che si trovano nella temporanea impossibilità di ottenere un alloggio in autonomia; per il 90% dei casi si tratta di padri separati o in fase di separazione.
Gli obiettivi del progetto sono:
- dare ospitalità a chi si trova all’improvviso a dover affrontare una realtà estremamente difficile, sotto tutti gli aspetti, siano essi di ordine mentale/psicologico che economico;
- aiutare gli ospiti attraverso la relazione e il rapporto costante con i nostri volontari e con i servizi di cui dispone il nostro territorio, a recuperare dignità e fiducia in se stessi, strumenti questi indispensabili per ristabilire rapporti di relazione con amici e familiari e acquisire una sufficiente autonomia gestionale.
L’ospitalità è prevista per un periodo che può variare da pochi giorni a tre mesi, eventualmente rinnovabili; gli ospiti apprenderanno, oltre che a convivere con altre persone che condividono i loro stessi problemi, ad autogestirsi: prepareranno i pasti, puliranno i locali, laveranno la biancheria ecc. Agli ospiti è richiesta una partecipazione alle spese di gestione con un piccolo contributo mensile, commisurato al reddito. La struttura che opera nel progetto è composta da:
- 2 coordinatori
- 6 volontari
- 1 educatore
- 1 coadiutore con la funzione di assistente spirituale.
Le segnalazioni per possibili candidature devono pervenire al nostro Centro di Ascolto Caritas di via Volta 8. A seguito di una segnalazione, viene avviata la procedura per la verifica del sussistere dei requisiti di ospitabilità del candidato; tra i requisiti richiesti possiamo portare due esempi: l’assenza di dipendenze da droghe, da gioco e da alcool e, trattandosi di una struttura parrocchiale, che il candidato non sia contrario ai nostri principi religiosi.
Telefono: 02 22475829 e-mail : centrodiascolto@santostefanosestosg.org
Dopo 9 anni…
Da Ottobre 2011 a ottobre 2020 CASA dell’ASSUNTA ha ospitato 29 persone:
- 16 Italiani
- 9 Africani
- 4 Sudamericani
- 1 Asiatico
Dal 2019, causa l’aumento della domanda di ospitalità, la capienza di CASA dell’ASSUNTA è stata straordinariamente incrementata di una unità, passando dalle ordinarie 4 a 5, con i conseguenti disagi che il sovrappopolamento ha comportato. Tra luglio e agosto 2020 due ospiti, avendo raggiunto la piena autonomia, obiettivo del progetto, hanno lasciato la casa.
Dal primo ottobre 2020 abbiamo avuto un nuovo ingresso e abbiamo ben tre domande in lista di attesa. Le richieste di ospitalità provengono per il 90% da ragazzi originari dell’Africa che hanno terminato il percorso previsto dai progetti SPRAR “Sistema di protezione per richiedenti asilo politico” che prevedono percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Una testimonianza
«A volte è facile dimenticare quanto riceviamo e quante sono le occasioni, piccole e grandi, per essere grati; eppure trovare tempo e modo per accogliere e gioire dei piccoli e grandi doni che la vita ci offre potrebbe essere un proficuo esercizio per agire a nostra volta in modo altruista e positivo con gli altri. Quello dell’ospitalità in casa dell’Assunta è senz’altro per me un grande dono. Avere un tetto sopra la testa, un posto caldo e accogliente per rifocillare il corpo, ritrovare ogni giorno quel posto che ti permette di recuperare energie, quel luogo che spesso contribuisce a fornirti stabilità, identità e, sopra ogni cosa, il luogo di incontro e comunicazione. Tutto ciò è essenziale nella vita di un uomo. Forse l’abitudine, la monotonia della vita, ci inducono a dimenticare, le molte occasioni di gratitudine. Scoprire ad un certo punto della vita, quasi a cinquant’anni, di non avere più una casa e aver incontrato altri e condiviso con loro questa situazione critica, mi ha reso più consapevole di quanto nella nostra esistenza abbiamo bisogno degli altri. Insieme impariamo che la vita è dare e ricevere che spesso bisogna sopportare la delusione dei propri limiti, e che solo con questa consapevolezza è possibile riconoscere le possibilità che si estendono al di là di noi. Ma al di là dei bisogni primari, che comunque sono principali per quelle persone che come me hanno incrociato l’offerta della casa dell’Assunta, quello che si nasconde dietro a questa iniziativa della Caritas e che ho vissuto con meraviglia e stupore, è il sentirsi accompagnato, accostato, e sostenuto nel cammino, così che di fronte ai gironi infernali, che a volte nella storia di una vita si presentano, qualcuno e qualcosa ti è vicino. Non si tratta di risolvere i tuoi problemi, di eliminare le tue improvvise difficoltà. Io penso che quanto ho ricevuto sia qualcosa con più valenza. Se nell’attraversare le insidie della vita mi sono imbattuto in più strade insidiose ed altre poi si presenteranno, sono fiducioso che un ponte sempre si snoderà sul mio camminio. Questo è il valore dell’esperienza nella casa dell’Assunta. Un ponte per la tua strada. Scrive Murakami: “Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e uscirne vivo. Anzi non sarai neanche sicuro se sia finita davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.” Non sarai più lo stesso anche perché nella vicenda impregnata di storia ci sono emozionanti grazie che cambiano la tua vita».
Un ex ospite di Casa dell’Assunta
Casa Mirella
CASA MIRELLA, sita in piazza Petazzi 17, di proprietà della Parrocchia di Santo Stefano, ristrutturata e arredata grazie ai contributi di un parrocchiano e della Fondazione Cariplo è operativa da gennaio 2014. In origine era destinata all’ospitalità di persone già transitate da CASA dell’ASSUNTA e fungeva da cordone ombelicale tra l’ospitalità di CASA dell’ASSUNTA e la totale autonomia abitativa. Era stata disegnata per consentire l’ospitalità anche ai figli di padri separati durante i giorni di affidamento, ma già dal 2015, a causa della crescente domanda, viene aperta anche a nuovi ospiti.
Dalla sua apertura a dicembre 2019 ha visto la presenza di 10 persone.
A gennaio del 2020 la nostra parrocchia, approfittando del fatto che gli ultimi due occupanti rimasti avrebbero lasciato CASA MIRELLA avendo raggiunto l’obiettivo di piena autonomia, ha ritenuto opportuno modificarne la tipologia di accoglienza, passando da singole persone a famiglie.
La struttura è attualmente occupata da una famiglia di egiziani composta dai genitori e da tre figli.