
La notte di Natale del 2008 l’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi annunciò la nascita del Fondo Famiglia Lavoro (FFL), un’iniziativa volta a sostenere coloro che a causa della crisi avevano perso il lavoro e si trovavano in difficoltà. Il Fondo ha cercato di rispondere alle tante problematiche legate alla perdita dell’impiego e le conseguenti difficoltà economiche da essa derivanti, in particolare attraverso erogazioni a fondo perduto destinate al pagamento di bollette, mutui, spese mediche straordinarie o spese scolastiche dei figli.
Il Fondo Famiglia Lavoro in questi anni è stato in grado di distribuire ingenti risorse a migliaia di famiglie residenti nel territorio della Diocesi. I risultati ottenuti hanno spinto il cardinale Angelo Scola nel gennaio 2013 a rilanciare il progetto, avviando una seconda fase in cui all’erogazione di risorse si affiancarono misure maggiormente attente al tema del lavoro e dell’occupazione.
La Seconda fase del Fondo Famiglia Lavoro ha seguito le modalità già utilizzate nella prima fase anche se l’inasprirsi della crisi aveva fatto emergere come, soprattutto a livello occupazionale, erano necessarie forme di accompagnamento mirate nei confronti di chi rischiava di non riuscire a ricollocarsi autonomamente sul mercato del lavoro. Occorrevano quindi misure che prevedano, innanzitutto, l’attivazione e l’impiego di tutte le possibili risorse del territorio a favore del lavoro.
A conclusione dell’Anno Santo del Giubileo della Misericordia (2015), il Fondo Famiglia Lavoro riparte, rinnovandosi profondamente, richiamando imprenditori, lavoratori, terzo settore, parrocchie a fare ognuno la propria parte per uscire dalla lunga crisi economica. Nasce così, la terza fase, “Diamo Lavoro”, un imperativo etico, un impegno corale, un’opera di misericordia, come eredità del Giubileo. Tutte le risorse vengono impegnate per finanziare tirocini lavorativi nelle imprese che hanno sottoscritto un patto di adesione al progetto.
Nei distretti del Fondo vengono individuati e formati esperti del lavoro che valutano con i rappresentanti territoriali delle associazioni imprenditoriali i profili delle persone che fanno domanda di aiuto e individuano i progetti di inserimento lavorativo.
Nel caso del Fondo Diamo Lavoro le offerte raccolte da fedeli, da grandi e medie fondazioni, alcune, come la Fondazione Cariplo, di origine bancaria, anziché essere assegnate direttamente ai beneficiari sotto forma di piccole somme, vengono utilizzate per finanziare tirocini lavorativi all’interno delle imprese che aderiscono, direttamente o attraverso le loro associazioni di categoria. In questo modo gli ex disoccupati che vengono inseriti in azienda ricevono per tutto il periodo una borsa lavoro i cui costi sono sostenuti dal Fondo. Le imprese sono sollevate da ogni onere, ma si impegnano, in base ad un accordo non scritto, a stabilizzare il lavoratore, se le condizioni di mercato lo consentono.
Fondo San Giuseppe
Nel marzo 2020, in occasione della ricorrenza di San Giuseppe, protettore dei lavoratori, nasce il Fondo San Giuseppe, per far fronte alle conseguenze economiche della crisi sanitaria che ha colpito il nostro Paese a causa del contagio dovuto al Covid-19. Il Fondo San Giuseppe è un intervento straordinario a favore di coloro che hanno perso il lavoro o hanno visto ridursi le ore di lavoro a causa del Covid-19. Il Fondo San Giuseppe garantirà un contributo economico a fondo perduto per tre mesi.
Il Fondo San Giuseppe diventa quindi uno strumento ridistributivo per sostenere in modo concreto chi ha perso il lavoro o ha visto diminuire in modo drastico le proprie entrate rischiando di rimanere intrappolato nella spirale della povertà.