Nell’esperienza di accompagnamento di fidanzati maturata negli ultimi anni, è emerso spesso come la preoccupazione iniziale per la durata del percorso alla fine si trasformi in desiderio di prolungare il tempo dedicato al confronto su interrogativi profondi: “Cosa vuol dire amare pienamente?” “Cosa c’entrano Dio e la fede con il nostro Amore?” “E’ possibile il per sempre, oggi?”.
E così il corso di preparazione al matrimonio inizialmente è recepito quale una tassa da pagare per poter celebrare il sacramento rivela il volto inedito e sorprendente di evento provvidenziale. Un “Kayrós”, diremmo utilizzando un termine biblico… In esso infatti i fidanzati, accompagnati dalla guida sapiente di coppie mature, trovano un prezioso spazio di dialogo e confronto nel quale comunicarsi ciò che abita il profondo del loro cuore; in esso sono invitati a riflettere sulla bellezza e sul carattere impegnativo della loro scelta e, meditando sull’esperienza umana dell’amore, sono aiutati a scorgere i passi di Dio nella loro vita, intuendo che la fede non è in fondo così lontana dalla loro vita. E non ultimo, sono aiutati a comprendere cosa significhi l’amore responsabile e maturo di quella comunità di vita e di amore che andranno a costruire con la loro famiglia, e che contribuirà̀ ad arricchire tutta la Chiesa.
L’obiettivo di questa proposta, ambizioso ma importante e possibile, è quello di offrire alle giovani coppie un momento formativo per prendersi cura della propria relazione, perché il matrimonio che celebreranno sia frutto di una scelta umanamente e cristianamente consapevole e responsabile.
La scelta di sposarsi è senza dubbio una scelta delicata dal momento che implica un cambiamento radicale della propria vita e l’assunzione di un impegno serio e inderogabile nei confronti di colei o colui al quale si decide di legarsi per l’eternità. Se la scelta, poi, è quella di sposarsi in Chiesa accettando che il proprio amore diventi sacramento dell’amore di Cristo per la sua Chiesa, la responsabilità è ancora maggiore. Motivo questo per cui la scelta non può essere frutto dell’improvvisazione, ma necessita di una preparazione distesa ed efficace: una preparazione che non si riduca a pratica dell’ultimo momento, ma che accompagni per intero il cammino del fidanzamento favorendo nella coppia un serio discernimento circa il proprio futuro e circa le condizioni che lo rendono possibile. A questa preparazione remota che s’avvale di percorsi personali e di coppia, di momenti di confronto, di colloqui di accompagnamento e di esperienze spirituali forti, dovrà, poi, aggiungersi, nel tempo precedente le nozze, una preparazione “prossima”, altrettanto necessaria, che sia in grado di accompagnare i nubendi ad una scelta consapevole e definitiva.
– la frequentazione di un corso prematrimoniale che favorisca l’approfondimento dei valori umani e cristiani inerenti la vita matrimoniale. Il corso può essere seguito in parrocchia o in altri contesti ritenuti più idonei, purché sia accreditato e sia in grado di rilasciare un certificato valido di frequentazione.
– un colloquio o, meglio, una serie di colloqui con il parroco che non si limitino al semplice disbrigo di adempimenti formali, ma diventino un reale momento di confronto.
– l’incontro con qualche testimone, di solito coppie incaricate dalla parrocchia, che sappia trasmettere attraverso una vicinanza discreta e cordiale la bellezza dell’amore sponsale nonostante le fatiche e le difficoltà inevitabili che il cammino comporta.
C’è un ultimo aspetto da considerare parlando di preparazione “prossima” al matrimonio ed è quello che riguarda l’adempimento necessario di alcune pratiche formali che hanno il merito di rammentare ai fidanzati la serietà del passo che stanno per compiere e la dimensione sociale e civile della loro scelta di comunione. Gli adempimenti cui si deve provvedere sono riassumili in un iter, i cui passaggi sono i seguenti:
– Una volta presa la decisione di sposarsi la prima cosa da fare è prendere un appuntamento con il parroco per concordare con lui la data del matrimonio e ricevere tutte le informazioni relative alla pratica prematrimoniale. Per quel che riguarda le tempistiche è preferibile che questo incontro sia fissato per tempo (normalmente un anno prima circa …)
– Il secondo passo è quello della raccolta e della verifica dei documenti. I documenti richiesti sono tre: il certificato di battesimo, rilasciato dalla parrocchia in cui è avvenuto il battesimo; il certificato di Confermazione (Cresima) rilasciato anch’esso dalla parrocchia in cui si è stati battezzati (anche se la parrocchia in cui si è stati cresimati è diversa da quella in cui si è ricevuto il battesimo); il Certificato di Stato libero, rilasciato dal Comune di appartenenza. Normalmente quando il Certificato di Battesimo è rilasciato “per uso matrimonio” comprende in un unico documento sia la notifica relativa al Battesimo sia quella relativa alla Cresima. Nel caso uno dei due nubendi o tutti e due non abbiano ricevuto il sacramento della Cresima è necessario segnalare la cosa già nel primo incontro con il Parroco in modo da poter concordare insieme i passi da seguire.
– Quando i nubendi, dopo il sedicesimo anno di età, hanno dimorato per più di un anno in una Diocesi diversa da quella del domicilio il parroco dovrà verificare la loro libertà di stato anche attraverso l’interrogazione suppletiva di due testimoni idonei con il conseguente rilascio di un apposito certificato
– Il terzo passo è costituito dall’Esame dei nubendi (il Consenso). Avviene tramite un colloquio personale con ciascuno di essi e ha la funzione di verificare la libertà e l’integrità del loro consenso, la loro volontà di sposarsi secondo la natura, i fini e le proprietà essenziali del matrimonio e, da ultimo, l’assenza di eventuali vincoli o impedimenti. Di norma l’esame suddetto conclude la preparazione immediata e pertanto prevede la verifica dei documenti e suppone la conclusione del corso fidanzati.
– L’ultimo passo dell’iter è quello delle cosiddette Pubblicazioni. Portato a termine l’esame dei nubendi e verificato che non esistano impedimenti alla celebrazione delle nozze, il parroco incaricato dell’istruttoria consegna ai due fidanzati un documento che serve per le Pubblicazioni Civili e che dovrà essere portato in Comune e un documento che serve per le Pubblicazioni Canoniche e che dovrà essere esposto in Chiesa. Nel caso i due nubendi non abbiano lo stesso domicilio le Pubblicazioni andranno fatte nella parrocchia di entrambi. Sarà compito dei nubendi stessi premurarsi di ritirare le pubblicazioni avvenute, sia quelle civili, sia quelle canoniche e consegnarle a chi si sta occupando dell’istruttoria.
– In prossimità del matrimonio, perché il rito non diventi una pura formalità, ma espressione convinta della fede, si dovrà procedere, guidati dal parroco a da colui avrà l’incarico di presiedere, alla cura puntuale della celebrazione in tutte le sue parti.
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